Capita anche questo! Stampa
Scritto da Amministratore   
Giovedì 31 Ottobre 2013 19:54

Certe volte è necessario scrivere. Scrivere per quei genitori che affidano a noi agenti i loro figli appena maggiorenni, a 700km da casa e alle prese con il muovere i primi passi nel mondo universitario. E’ necessario scrivere quando una società ed un allenatore rispediscono a casa come fosse un pacco, senza nemmeno le dovute motivazioni, uno di quei ragazzi appena maggiorenni di cui sopra, magari del 1994, di 203cm, con diverse esperienze giovanili seppur così giovane e con un trascorso, seppur breve, in DNC durante il quale ha raccimolato, alla tenera età di 17 anni, diversi minuti tra i pariruolo più esperti.

 

E’ doveroso scrivere, soprattutto, quando alla società e all’allenatore,  prima ancora che la prima sottoscrivesse con l’atleta un contratto, veniva detto quanto segue  :

 

“E’ un giocatore che necessità di lavorare sodo per recuperare la forma fisica, ha una decina di chili in più ed è fermo da oltre quattro mesi. In uno dei provini fatti, in partita amichevole con una DNB, gli ho visto segnare 10 punti e tirare giù almeno altrettanti rimbalzi. Considerate che si era allenato appena 2 giorni dopo diverse settimane di inattività. Può migliorare sicuramente lavorandoci su almeno un mesetto.”

 

300 euro al mese, per gli effettivi mesi di attività agonistica, una casa da condividere con altri due e 30 euro a settimana per la spesa. Si, 30 euro.

 

Rispedito a casa perché non ritenuto all’altezza del ruolo da ricoprire, quarto lungo in DNC, nonostante dopo solo 20 giorni di allenamento avesse già perso 5 dei chili in più.

 

Sarà che io vengo da una “scuola” di pallacanestro dove ho visto gettare in campo ragazzi poco più che quindicenni ai tempi in cui Cotani era considerato uno dei migliori prospetti italiani e giocava ad Ozzano, in cui si salvavano squadre in B1, allora si chiamava così, con 6/10, forse anche 7/10,  del roster proveniente dalla C1…

 

sarà tutto questo, ma io non riesco a concepire il fatto che tutti questi allenatori emergenti di nuova generazione vogliano per forza bruciare le tappe e vincere, vincere assolutamente perché è l’unica cosa che conta. Vogliono allenare solo giocatori forti, quelli che in campo svolgo il doppio ruolo (e per loro grazia uno è quello di “allenatori in campo”),  che anche mio nipote, che ha poco più di 18 mesi, sarebbe in grado di allenare.

 

Ma se un 94 di 203cm fosse già pronto a giocare tra i senior, quanto meno sarebbe in DNB a cambiare i due lunghi titolari oppure in Silver a fare da quarto lungo per allenare l’americano di turno appena uscito dal college. No?

 

O almeno non verrebbe in DNC, a 700km da casa, per 300 miseri euro. Trovate?

 

Eppure, capita anche questo.